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Mamma (e papà) sostenibile? È possibile!

Da diversi mesi mi occupo di questo blog insieme alla grande famiglia di Impatto, ma non vi ho ancora raccontato la mia esperienza da mamma. Ma… Essere una mamma (o un papà) sostenibile, é possibile? In questo articolo vorrei trattare proprio il tema della maternità e della sostenibilità.


Arriva un pulcino!

Si sa, l’arrivo di un figlio (specialmente se è il primo), ci porta a preparare tutto, ogni cosa deve essere pronta e il momento dell’attesa, con annessa preparazione di tutto ciò che può essere necessario, è davvero bello e unico.


Sono certa però, a non essere l’unica mamma ad aver fatto acquisti poco utili, o usati pochissimo. Essere una mamma (o un papà) sostenibile e fare scelte consapevoli quando si entra nei negozi per bambini è davvero un gran casino!

Il tutto sta, come sempre, nel modo di pensare e di proiettarsi al futuro, lo stesso che stringeremo molto presto tra le nostre braccia.


Vi racconto allora ciò che, secondo me, è necessario avere, con uno sguardo sostenibile, sempre per il bene del pianeta (lo stesso che lasceremo ai nostri figli) e anche per il bene del portafogli.


La lista nascita consapevole

Non esistono prodotti per l’infanzia completamente green, come dicevamo è l’atteggiamento che fa la differenza nelle nostre scelte.

Non possono mancare:

  • pannolini lavabili;

  • salviette lavabili (e catino);

  • bagnoschiuma e shampoo;

  • pasta lenitiva per il cambio;

  • biberon.

Mamma e papà sostenibile: un passo alla volta

  1. I pannolini: per i primi mesi io ho sempre utilizzato gli usa e getta, rincorrendo la miglior offerta nei negozi o sul web. Un’ottima alternativa sono i lavabili, un cambiamento non semplice perché di fatto ci vuole tempo per lavarli, appunto. Magari inizia in modo graduale acquistandone qualcuno, mettiti alla prova. Se proprio non riesci a starci dietro ci sono comunque delle alternative al classico pannolino. Ad esempio quelli ecologici Eco by Naty o Natybaby. Tra le varie marche di pannolini lavabili disponibili nel mercato, vi consiglio queste: Bambino Mio e Green Mama. Se hai ancora tanti dubbi sui pannolini lavabili, questa mini-guida potrebbe guidarti nella scelta!

Risparmio ambientale: se opti per quelli lavabili produci circa 4.000 pannolini in meno nei rifiuti all’anno, 1.190 litri d’acqua alla settimana in meno, nessuna emissione di sostanze tossiche nei loro 200-500 anni per decomporsi (si, ci vuole un sacco, come per gli assorbenti!)

Risparmio economico: circa 1000 euro a bambino in 2 anni circa.



  1. Le maledette salviette umidificate: sì, non le sopporto, eppure ogni tanto tocca usarle anche a me! Possibili alternative sono per i primi mesi il cotone imbevuto d’acqua (lo consigliano anche in ospedale). Per poi passare alle salviettine lavabili, magari quelle in fibra di cotone che restano morbide. Se siamo a casa o anche in vacanza, basta avere un piccolo catino per l’acqua e il gioco è fatto. Se siamo in auto possiamo portarci una borraccia d’acqua e una salviettina così da tenere il nostro bimbo sempre pulito.

Le usa e getta potremmo tenerle solo quando siamo proprio in difficoltà.. Vedrete che così facendo ne ridurrete l’utilizzo e la spesa!

Risparmio ambientale: 3.500 salviette all’anno.

Risparmio economico all’anno: 100 euro circa.


A proposito di cambio…

Le traversine, quelle che salvano i materassi, per intenderci. E’ possibile sostituirle con traversine lavabili: esistono sia per i nostri amici animali che per i bimbi. Per salvare il fasciatoio invece si fa alla vecchia maniera, salvietta e se si sporca si lava (stesso processo dei pannolini lavabili).


È l’ora del bagnetto!

  1. Al posto di bagnoschiuma delicati e shampoo utilizzate l’amido di riso. Dura tantissimo e per la pelle dei piccoli è un toccasana, completamente bio e plastic free!

  2. Niente cremine e cremone, o meglio, solo in caso di necessità. Vi parlo non solo da mamma ma anche da educatrice nido, quindi di cambi pannolino me ne intendo

La crema, solitamente a base di ossido di zinco, non si deve mettere ad ogni cambio ma solo se la pelle del nostro bimbo ne ha davvero bisogno (tante volte la pelle è irritata a causa del pannolino, anche per questo è utile provare quelli lavabili!). In ogni caso è possibile fare la PASTA HOFFMAN in casa: 50 gr di olio d’oliva e 50 gr di ossido di zinco.


Evviva la pappa!

Qui di cose da dire ce ne sono tantissime, però soffermiamoci ai primi mesi di vita. Se si allatta, costo zero e tutta salute.

  1. Se invece è necessario utilizzare i biberon (come è successo a me) allora è meglio scegliere quelli in vetro e magari tenere in casa solo un paio in plastica. Sono sicuramente più fragili e bisogna fare maggior attenzione, ma sono un’alternativa alla plastica che: messa in lavastoviglie ad alte temperature rilascia comunque delle sostanze, inoltre i contenitori dopo pochi utilizzi assorbono latte o pappe varie cambiando addirittura colore. Il biberon in plastica è utile per stimolare l’autonomia del bambino (lasciandoglielo usare da solo quando ne avrà le capacità).

  2. Quando invece si inizia a parlare di svezzamento o alimentazione complementare noi mamme compriamo la qualunque: piattini colorati, con le ventose, bicchieri con beccuccio o con cannucce incorporate e mini posate. Ci sta e sperimentare con i nostri bimbi è davvero bello, ma dobbiamo farlo sempre con uno sguardo rivolto al futuro. Per quanto tempo userà il piattino con la ventosa (che poi comunque troverà il modo di staccare e lanciare ugualmente per terra)? Vi assicuro poco, perché come tutti i bimbi, vorrà lo stesso piatto che hanno mamma e papà (e lo stesso cibo).

Essere una mamma e/o un papà sostenibile: in conclusione…

Non ci sono ricette green perfette per essere una mamma o un papà sostenibile, come nella maggior parte dei casi, è l’atteggiamento che fa la differenza. Un cosa è certa, il buon esempio è il miglior insegnate, se i nostri figli sin da subito colgono la nostra attenzione verso ciò che ci circonda e che già abbiamo, cresceranno attenti e consapevoli, non solo verso il pianeta che vivono ma anche verso gli altri.

E voi, come ve la cavate con materintà/paternità e sostenibilità? Fatemi sapere nei commenti le vostre piccole (o grandi) azioni green nel vostro quotidiano di genitori!

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